Il vino dalla sua scoperta ad oggi

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Nella maggior parte delle case, quando si vede una bella tavola apparecchiata, spicca quasi sempre nel mezzo il collo slanciato di una bottiglia di vino, o magari di una brocca di terracotta che ne contiene una generosa litrata; se è vero che ci sono anche tantissime persone che non sono abituate a berlo, bisogna riconoscere che in buona parte dei casi il vino innaffia il cibo degli esseri umani.

E’ una bevanda alcolica ricavata dalla fermentazione dell’uva o del mosto, ed a sua volta può addirittura generarne un’altra distillando il prodotto della sua fermentazione, il brandy, bevanda che si ottiene lasciando invecchiare per anni il liquido ottenuto dalla distillazione del vino in botti di legno. Anche alcuni tipi di vino si lasciano invecchiare in botti di legno; sarà certamente capitato di sentir dire ‘questo è un vino barricato’, ebbene, per chi non lo sapesse, questo termine deriva dal francese barrique, che è la botte in legno (molto usato il rovere) più piccola utilizzata per ‘affinare’ il vino, in altre parole per farlo maturare più velocemente.

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La prostituzione con gli occhi dell’arte

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Dipinti, poesie, novelle, romanzi, sonetti, canzoni, sculture, ognuna di queste forme di espressione dell’arte ha trovato nel mondo della prostituzione idee e nuove ispirazioni, ed è sempre stato così, molto probabilmente anche prima che l’uomo imparasse a scrivere, disegnare, fare musica…solo che non c’è nessuna traccia che lo dimostri in concreto; come sappiamo infatti, le prime testimonianze di ciò si hanno nel Rinascimento, era di grandi cambiamenti e nuovi modi di intendere l’arte, ed è proprio da lì che inizieremo oggi il nostro viaggio alla scoperta degli intrecci che storicamente hanno legato prostituzione ed arte.

Fu nel Rinascimento, periodo di lusso e fasti oltre che di fioritura ogni attività artistica e culturale, che si dissiparono finalmente tutti quei blocchi ‘moralistici’ imposti dalla chiesa, e si riscoprirono la voglia di sessualità ed il piacere di contemplare le bellezze del corpo femminile; la prostituzione esisteva già da tempo, cambiò solo il modo di intenderla, e quindi di rappresentarla. Il mestiere di meretrice fu ‘ingentilito’ dagli artisti che lo raffiguravano, anzi, la ‘donna di piacere’ offriva quasi sempre spunti ed ispirazioni di fondamentale importanza per loro.

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La meravigliosa connessione tra sport e natura

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Tenersi in forma e fare movimento è certamente fondamentale per chi desidera mantenersi in allenamento divertendosi, e se poi quest’attività la si svolge in luoghi all’aria aperta, magari immersi in uno scenario naturale tra alberi, colline, valli e montagne, la cosa diventa ancor più salutare ed anche emozionante. A volte bisogna saper mettere da parte lo spirito competitivo e pensare unicamente a fare esercizio divertendosi e respirando aria pulita, è così che ci si sente davvero soddisfatti e ancora pieni di energie.

Mountain bike, trekking, arrampicata libera, rafting, kayaking, torrentismo o addirittura deltaplano, sono soltanto alcuni esempi delle tante attività sportive che si possono svolgere all’aperto ed in scenari naturali meravigliosi, da soli o con un gruppo di amici decisi e motivati a condividere quest’esperienza. Il benessere psicologico sarà un risultato ben visibile già dopo le prime sedute sportive all’aperto; si potrà infatti apprezzare un effettivo miglioramento del proprio stato d’animo e dell’umore, oltre ovviamente ad avere la netta sensazione di respirare meglio, di muoversi con maggiore agiità, e di avere ben chiara la cognizione spazio temporale davanti a sé.

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I Giardini di Naxos, la prima vera colonia greca in Sicilia

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A circa una quarantina di chilometri di distanza dalle città di Catania e Messina sorge un piccolo comune di circa 10.000 abitanti ricco di storia e di bellezze naturali; stiamo parlando di Giardini Naxos (in dialetto siciliano Giaddina). Anticamente chiamato solo Naxos, questo piccolo centro fu la prima vera colonia greca in Sicilia; successivamente al nome greco originale fu aggiunto anche il nome del comune italiano corrispondente (Giardini), diventando finalmente comune indipendente l’1 Gennaio 1847, dopo aver ottenuto il consenso dalla città di Taormina.

Fu più o meno intorno al 734 a.C che alcuni coloni greci provenienti dalla regione della Calcidia sbarcarono sulle coste siciliane in prossimità di Capo Schisò per fondare il loro primo insediamento, ed in poco tempo fu anche eretto un altare in onore di Apollo per sancire l’avvenimento. Durante la guerra del Peloponneso però Naxos si schierò a favore di Atene, ma in seguito al fallimento della spedizione di conquista ateniese ed alla dura sconfitta dei greci patita contro le truppe siracusane di Dionigi il Vecchio, venne distrutta e rasa al suolo proprio da quest’ultimo, che fece costruire al suo posto l’odierna città di Taormina.

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Le miniere abbandonate e i tesori che nascondono

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Non c’è dubbio che, nel corso dei secoli di storia che ha vissuto il nostro paese, si sono susseguite dominazioni di diverse popolazioni e culture che hanno in qualche modo lasciato il segno, e tracce di ciò sono evidenti, nelle varie forme di espressione culturale, anche grazie ai vari reperti archeologici venuti alla luce, alle opere d’arte già custodite nei nostri musei, ma anche grazie alla scoperta di grotte e miniere abbandonate, in alcune delle quali sono ancora perfettamente visibili segni di antiche civilizzazioni.

Il sottosuolo italiano è un qualcosa di veramente affascinante, e si possono trovare un’infinità di grotte, caverne, miniere abbandonate in cui, oltre ad essere di tanto in tanto scoperto qualche piccolo giacimento di minerali e anche d’oro, vengono alla luce anche evidenti segni caratteristici dei vari popoli che magari in quegli anfratti hanno anche vissuto. E’ da dire che, giusto per la cronaca, il sottosuolo italiano è ricco prevalentemente di giacimenti di minerali di tutti i tipi, ma non c’è molto oro.

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Il rafting, uno sport estremo in scenari da sogno

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Non c’è dubbio che oggi esistono un’infinità di discipline sportive di vario genere, è poi la predisposizione di ogni persona a determinare quale tipo di disciplina praticare e quale invece no. Soprattutto per gli amanti della natura il ventaglio di scelta è davvero ampio, e sono moltissimi gli sport da poter praticare all’aria aperta ed a contatto con la natura; alpinismo, mountain bike, trekking, kayaking o anche rafting, tanto per citarne alcuni.

Se per praticare la maggior parte degli sports a contatto con la natura è sufficiente trovare un ampio spazio all’aperto immerso nel verde più incontaminato e fare qualsiasi tipo di esercizio fisico respirando a pieni polmoni, per fare rafting c’è bisogno di uno scenario ancor più selvaggio e quindi suggestivo, ovvero un corso d’acqua come un torrente o un fiume, delle rapide da affrontare, e delle roccie pericolose da evitare se si vuole restare tutti interi ed avere la possibilità di raccontare quest’esperienza ad amici e parenti.

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Cosa s’intende esattamente per turismo enogastronomico?

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Tanto per fare chiarezza sull’argomento che tratteremo oggi, iniziamo sottolineando che con il termine enogastronomia ci si vuole riferire ad una specifica disciplina che studia l’insieme di culture e tecniche utilizzate in un determinato territorio per la produzione di vini, olii, e generi alimentari, a partire da tutte le attività umane che implicano una coltivazione, una trasformazione, ed una commercializzazione di un determinato prodotto.

La storicità di un luogo, l’influenza delle varie dominazioni che ha subìto, il mix di culture popolari da cui ha senza dubbio assimilato qualcosa, consentono al turista enogastronomico non solo di assaporare e gustare le migliori specialità ed i prodotti tipici del luogo che sta visitando, ma di immergersi completamente nella sua cultura e nelle sue tradizioni popolari, respirarne odori e sapori, e lasciarsi trasportare completamente dalle sensazioni. La stessa Organizzazione Mondiale del Turismo sottolinea l’importanza dello stretto collegamento tra storia, cultura, e turismo, sostenendo che l’attrattiva alimentare aiuta il turista a visitare i luoghi storici con maggior coinvolgimento emotivo.

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