Cosa s’intende esattamente per turismo enogastronomico?

Andrea 25 Gennaio 2021
enogastronomico

Tanto per fare chiarezza sull’argomento che tratteremo oggi, iniziamo sottolineando che con il termine enogastronomia ci si vuole riferire ad una specifica disciplina che studia l’insieme di culture e tecniche utilizzate in un determinato territorio per la produzione di vini, olii, e generi alimentari, a partire da tutte le attività umane che implicano una coltivazione, una trasformazione, ed una commercializzazione di un determinato prodotto.

La storicità di un luogo, l’influenza delle varie dominazioni che ha subìto, il mix di culture popolari da cui ha senza dubbio assimilato qualcosa, consentono al turista enogastronomico non solo di assaporare e gustare le migliori specialità ed i prodotti tipici del luogo che sta visitando, ma di immergersi completamente nella sua cultura e nelle sue tradizioni popolari, respirarne odori e sapori, e lasciarsi trasportare completamente dalle sensazioni. La stessa Organizzazione Mondiale del Turismo sottolinea l’importanza dello stretto collegamento tra storia, cultura, e turismo, sostenendo che l’attrattiva alimentare aiuta il turista a visitare i luoghi storici con maggior coinvolgimento emotivo.

Turismo alternativo e cultura alimentare

Bisogna dire che al giorno d’oggi questa specifica ‘branchia’ del settore turistico è una delle più ricercate e movimentate in assoluto; infatti, il numero di turisti che impostano le loro vacanze su località che offrono percorsi ed itinerari enogastronomici è notevolmente cresciuto, e continua a farlo sempre più e, da recenti sondaggi fatti tra la gente, è emerso che circa la metà delle persone intervistate ha ammesso che il motivo di attrazione principale degli ultimi viaggi fatti sia stato il cibo o il vino, evidenziando l’importanza dell’offerta enogastronomica di una certa località piuttosto che un’altra.

Il cibo e il vino sono diventati dunque non solo elemento di scambio culturale e di scoperta delle tradizioni di un determinato luogo, ma anche un modo per stare insieme tra amici divertendosi e vivendo in armonia nuove esperienze, cosa che per chi non ha ancora avuto modo di provarlo, è davvero rilassante e molto piacevole.

Il meglio dell’enogastronomia italiana

L’Italia avrà pure un sacco di problemi a livello politico ed economico ma una cosa è certa, se parliamo di turismo enogastronomico siamo forse addirittura la prima potenza a livello mondiale. Negli ultimi anni soltanto Francia e Spagna sono cresciute più del nostro paese, ma lo hanno fatto in quanto a produzione di generi agroalimentari la prima, e di vini a indicazione geografica e imprese di ristorazione la seconda; ad ogni modo, il nostro Bel Paese mantiene ben alta la testa in quanto a produzione di eccellenze enogastronomiche con cibo e vino in cima alla lista, e se a questo uniamo la bellezza dei luoghi turistici nostrani da visitare, di certo non siamo secondi a nessuno.

Basta pensare per un attimo alla pizza, al parmigiano reggiano, al gorgonzola ai nostri vini d.o.c., per capire che ci sono alcune eccellenze nostrane che tutto il mondo ci invidia, se poi pensiamo a tutto quello che si può creare in cucina combinando nel migliore dei modi i prodotti genuini della terra con le antiche basi della cultura popolare, ecco che scatta la magia vera e propria che ci proietta ai primi posti delle classifiche mondiali.

Le produzioni più caratteristiche del Centro-Nord

In un ipotetico tour enogastronomico italiano che va da Nord a Sud incontriamo regioni come il Piemonte, che vanta il record in quanto a produzione di vini d.o.c. insieme con Trentino Alto Adige e Veneto, la Lombardia, che invece vanta il maggior numero di imprese, ristoranti, pub, leaders nell’offerta ristorativa, la Toscana, dove c’è la maggiore concentrazione di stabilimenti agrituristici con offerte di degustazione, ristorazione, alloggio, l’Emilia Romagna con la sua enorme e vastissima offerta di prodotti agroalimentari ad indicazione geografica.

Continuando la discesa verso le regioni del Centro Sud è obbligatoria una tappa in Umbria per assaggiare le varie specialità locali come il tartufo nero, le colombe selvatiche, o i fegatini di pollo, così come i funghi porcini e il grano farro. Nel Lazio poi è assolutamente da percorrere la strada dei Vini dei Castelli Romani, così come è consigliata una visita in alcuni piccoli sobborghi dell’entroterra per assaggiare cacciaccione e prodotti insaccati d.o.c.

Le produzioni più caratteristiche del Sud e della Sicilia

Mentre nelle regioni più a Nord risalta maggiormente il lato imprenditoriale dell’enogastronomia italiana, con tutti gli annessi e connessi che riguardano la produttività e la commercializzazione dei prodotti enogastronomici, il Sud, insieme con le isole maggiori come Sicilia e Sardegna, è certamente terra più fertile per la coltivazione della terra e l’allevamento, e sono tantissimi i prodotti che si trovano in queste terre maggiormente coccolate climaticamente e con più sole.

La Campania senza dubbio spicca per aver dato i natali alla pizza ma non solo; molto buona è anche la produzione locale di vini, pomodori (famosissimi quelli di S.Marzano), e particolari tipi di verdure che non si trovano in nessun altro posto, come ad esempio i saporitissimi friarielli, ottimi da assaggiare in un appetitotissimo panino con salsiccia di maiale. Ma veniamo finalmente alla Sicilia, che oltre ad essere nelle prime posizioni in quanto ad allevamento di bestiame e prodotti derivanti dalla pesca, offre anche una vasta gamma di prodotti alimentari unici che vale davvero la pena provare almeno una volta nella vita, e che sono praticamente il risultato dell’influenza delle tante dominazioni subìte, da qualla normanna, a quella saracena e greca.

La parmigiana di melenzane, gli arancini di riso, la pasta con le sarde, il cuscus di pesce, sono soltanto alcuni esempi di leccornìe caratteristiche di questa regione, per non parlare poi dei dolci come i cannoli e la cassata, veri e propri patrimoni alimentari che vanno assolutamente protetti e salvaguardati.